
Oggi vi presento il mio secondo film preferito di Tim Burton, anche se per alcune caratteristiche si presenta in un modo leggermente più gotico la storia comunque è davvero molto bella e secondo me merita davvero tantissimo, questo cartone in stop motion è stato ripreso da un cortometraggio precedentemente prodotto ( nel 1984), chiaramente ispirato al romanzo "Frankenstein" scritto da Marey Shelley. il racconto Burtoniano vedeva come protagonista un Bull terrier che, ucciso da una macchina in corsa, viene riportato in vita dal suo padroncino Victor. Tutto gira attorno al desiderio e al macabro ingegno del ragazzino di riportare in vita il proprio cane e all'invidia degli altri per esserci riuscito. La storia secondo me, come tutte quelle di Tim, è stata realizzata davvero in modo lineare e senza incongruenze, trattando il tema dell'amicizia e della fiducia in un modo che ho trovato molto profondo. Nonostante Victor andasse contro il pensiero di tutti quanti ha avuto fiducia in se stesso e ha realizzato ciò che desiderava. Il film, come ho detto prima, è realizzato in stop motion utilizzando solo tre colori: il bianco, il grigio e il nero.
Non sono stata colpita soltanto dalla realizzazione dello stop motion che ho trovato davvero fantastica, ma anche dalla profondità della storia e dalle emozioni che ha continuato a trasmettere. Sin dal primo momento si vede perfettamente l'affetto profondo che c'è tra il cane e il proprio padrone e la scena della morte unita a quella triste di Victor nel letto che piange, mi ha fatto provare una tristezza inaudita. Tutti i personaggi che sono stati inseriti poi hanno un ruolo ben preciso, ci sono i ragazzini gelosi che fanno di tutto per scoprire il suo segreto e poi ci sono gli abitanti del villaggio che lo accusano di essere un pazzo pericoloso che non ha il diritto di vivere nella città di New Holland, non comprendendo quanto in realtà Victor e Sparky siano legati e si vogliano bene.
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